Riveduti e corretti: le 'seconde edizioni'

Di particolare frequenza in ambito televisivo, la produzione di cosiddette “edizioni successive o riedizioni” muove da un obiettivo piuttosto intuibile.
Ripresentato in versione "riveduta-e-corretta" (di solito con tagli più o meno evidenti al visivo e/o al sonoro) un lavoro in origine "vietato" può confrontarsi con il grande pubblico televisivo. Ciò che il meccanismo produce nell'immediato è, difatti, l'abbassamento - o, nei casi migliori la totale eliminazione - del divieto del film, permettendo la messa in onda di testi altrimenti proibiti.
La storia delle "edizioni successive" della nostra cinematografia, ad oggi poco nota e perciò piuttosto intrigante, assume infine una certa rilevanza se collocata nella più ampia questione della "diffusione della cultura cinematografica". Con la graduale sparizione di cineclub e sale parrocchiali, l'espansione del sapere cinematografico presso il grande pubblico risulta ormai appannaggio del mezzo televisivo, che propone solo le versioni rivedute e corrette.