Le mépris (1963)

(Francia, 1963)

Titolo italiano: Il disprezzo

R.: Jean.Luc Godard. Sc.:Jean-Luc Godard. F.: Raoul Coutard. M.: Agnés Guillemont, Lila Lakshmanan. Mu.: Georges Delerue (edizione italiana Piero Piccioni) In.: Brigitte Bardot, Michel Piccoli, Jack Palance, Fritz Lang, Georgia Moll, Linda Veras.

P.: Georges de Beauregard, Carlo Ponti e Joseph E.Levine per Rome-Paris Films, Film Concordia, Compagnia Cinematografica Champion

L.: 2318 metri.

v. c. n.41543 del 24/10/1963

       edizione 2000 v.c. n. 94502 del 22/05/2000 - L: 2332 metri

 

Vicende censorie

La domanda viene presentata il 19/10/1963 .In data 24/10/1963 viene concesso il nulla osta "(...) di proiezione in pubblico a condizione che ne sia vietata la visione ai minori degli anni 14 perché alcuni aspetti del dissidio tra la coppia Paolo ed Emilia, alcuni fotogrammi di modi peraltro non rivestenti carattere di osceno e nella colonna sonora una serie di parole scorrette (che assumono una funzione nel contesto formativo) possono turbare gli elementi nell'età giovanissima" (la 'traduzione' del corsivo originale, di difficile comprensione, può avere alcuni errori).

 

Testimonianze

"(...) ma non nell'edizione italiana, sottoposta a tagli e manipolazioni di ogni genere. Fra i tagli, per un totale di circa 20 minuti, i principali sono i seguenti:

- Alla fine dei titoli di testa , che peraltro nella versione francese sono non scritti ,ma detti dalla voce di Goadard, una citazione attribuita a Bazin "il cinema sostituisce al nostro sguardo un mondo che si accorda ai nostri desideri"

- La prima scena con Paul e Camille (che in italiano si chiamano Paolo Molteni e Emilia), distesa nuda sul letto, che parlano d'amore (ami i miei piedi le mie caviglie, le mie ginocchia, le mie cosce, il mio culo? Allora mi ami totalmente)

- La citazione fatta da Lang nella saletta di proiezione, dei versi danteschi su Ulisse (nel romanzo essi sono rievocati da Molteni)

- Una breve scena in cui Paul guarda su un giornale i film in programmazione "Rio Bravo" e "Lo specchio", e la successiva citazione di "Qualcuno verrà"

- Una scena nell'appartamento in cui Camille scopre nella tasca di Paul una tessera del Pci.

- Una breve lettura da parte di Paul di un testo erotico

- Una sequenza "mentale" di Camille, sempre nell'appartamento, in cui si alternano flashback, flashfordward, immagini di lei nuda e voci off dei due in una rievocazione della perduta armonia della coppia.

Meno spiegabili e assai più gravi, le alterazioni in sede di stampa (un unico tipo di luci e di colore invece delle diverse tonalità previste per vari ambienti) e le modifiche al montaggio, la più arbitraria delle quali è nel finale, che nell'edizione italiana inverte le due ultime sequenze facendo concludere il film con un rozzo zoom sulla morte dei due personaggi e non sulle riprese che continuano.

Ancor più pesanti le manipolazioni del sonoro. Le musiche per archi di Georges Delerue, sostenute e spesso solenni, sono sostituite dal più moderno Jazz di Piero Piccioni. E il doppiaggio non si limita a cancellare suoni e rumori originali e a modificare o attribuire qualche battuta qua e la: Godard aveva fatto parlare ciascun personaggio nella propria lingua, inglese, francese, tedesco, mentre nell'edizione italiana sono tutti doppiati appunto in italiano. La segretaria che aveva il compito di tradurre al momento ogni battuta , finisce così per diventare un personaggio spesso inutile e assurdo, costretto a commentare o parafrasare dialoghi perfettamente comprensibili."(Farassino, 1996)

Di tutto questo nel fascicolo censura del film non c'è traccia in quanto tutto il "lavoro" viene fatta prima di presentare il film in commissione (una censura preventiva della produzione).

 

Riferimenti Bibliografici

Alberto Farassino, Jean-Luc Godard, Perugia, Il Castoro, 1996.