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In data 9.9.71, si è riunita la Commissione di Appello formata dalla riunione delle Sezioni I e VII, si è riunita per visionare il film [...] in base al ricorso presentato dalla ditta produttrice avverso il provvedimento adottato su conforme avviso della Commissione di I grado di esclusione dalla proiezione in pubblico. [...] La Commissione revisionato il film e sentito il regista Nelo Risi. Questi contesta a) che non sussitono le numerose scene scabrose di rapporti omosessuali e di congiungimenti carnali, vi è un accenno veramente platonico-intellettuale in chiave anche assai minore del film "Morte a Venezia"; b) Circa poi la sequenza in cui il poeta e l'amico di collegio parlano dell'effetto della droga, salvo precisare che Rimbaud in tono elevato ricorda una poesia in cui si esalta uan visione che potrebbe corrispondere ad un certo inebriamento, ma senza alcun specifico riferimento ad apposite droghe; c) in ordine allo stupro violento che ricorda l'episodio giovanile di Rimbaud - la sequenza non descrive alcuno stupro, ma solo sei giovani marinai ubriachi che si gettano addosso al protagonista e si ammucchiano con violenza di caserma, anche la discussione può far ricordare l'episodio giovanile riportato dalla storia, ma prospettivamente può ricordare uno scherzo che si fa tra giovani collegiali. Il regista dichiara ancora che allo stupro non è il caso di prestarsi ad alcun taglio. La Commissione a maggioranza, ritenuto che le ragioni esposte dal regista sono fondate; che peraltro dato il contenuto artistico del film che accenna ad un rapporto di omosessualità sia pure in tono molto platonico e che peraltro potrebbe influire sull'età evolutiva dei minori, per questi motivi autorizza la visione con il divieto dei minori degli anni quattordici. nascondi