2.2 Le premesse: prima del doppiaggio

La comparsa dei film "sonori e parlanti", come venivano chiamati allora, complicò di molto il compito della censura. Nell'epoca del muto, un modo piuttosto agevole per tenere sotto controllo gli eventuali contenuti sgraditi era la semplice modifica delle didascalie, che risolveva al contempo il problema della lingua straniera. Con i dialoghi parlati, che diventarono ben presto abbondanti già agli albori dell'era sonora, questo non era più possibile. Tale questione s'intrecciava con un'altra: quella del doppiaggio.

Nata dall'esigenza di tradurre i dialoghi dei film importati dall'estero e quelli da esportare, la tecnica del doppiaggio era tuttavia in questi primi anni ancora in fase sperimentale, poco perfezionata e molto costosa: tanto è vero che le case di produzione, sia americane che europee, ritenevano più conveniente approntare più versioni in altre lingue di uno stesso film piuttosto che doppiarlo. Queste versioni multiple erano girate appositamente con altri attori, madrelingua od oriundi, eccetto di solito quelli protagonisti (che si trovavano in tal caso a dover recitare battute in lingue che non conoscevano).

Un caso celebre è il Dracula di Tod Browning (1931), girato contemporaneamente dalla Universal anche in versione spagnola con attori ispanici, per la vendita al vasto mercato di quella lingua. Tra le major americane, che realizzavano queste versioni nei propri studi, si distinse la Paramount che aprì presso Parigi gli studi di Joinville per poter utilizzare attori europei (circa 300 film prodotti dal 1930 al 1933, alcuni dei quali presenti nella banca dati di Italia Taglia).

Prima di ricorrere alle versioni multiple, la traduzione dei dialoghi in lingua straniera era affidata a didascalie sovrimpresse sui fotogrammi, tuttavia poco amate dal pubblico e perciò presto abbandonate. Con la nascita dei primi studi di doppiaggio, a seguito della messa a punto definitiva di questa tecnica nel 1932, anche la pratica delle versioni multiple venne meno, pur rimanendo in auge almeno in Europa ancora per qualche anno.

 

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